Come Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani vorremmo commentare alcune affermazioni che si sentono in questi giorni:

??? ??????? ???? ? ???̀ ?????? No. E stanno iniziando a fare esattamente quello che abbiamo fatto noi. Chiudere tutto. https://www.theguardian.com/…/police-vow-to-enforce-coronav…
Legittimo in ogni caso chiedersi se sarebbe comunque sensato un approccio come quello inizialmente lasciato trapelare: tutti liberi tranne gli anziani e i soggetti deboli che devono stare chiusi in casa per almeno 4 mesi. La risposta è: con il SARS-CoV-2 no. Lo spiega bene un’analisi dell’Imperial College di Londra che evidenzia come, con questo virus (vedi figura), l’approccio “ottimale” (linea arancione) sarebbe di combinare l’isolamento domestico dei casi, la quarantena domestica e l’allontanamento sociale degli over 70. Secondo i ricercatori, questo potrebbe ridurre il picco della domanda di assistenza sanitaria di due terzi e ridurre della metà i decessi. Peccato che l’epidemia risultante comporterebbe comunque circa 250.000 decessi e travolgerebbe in ogni caso il sistema sanitario (in particolare le unità di terapia intensiva). ??????? L’unico altro scenario disponibile, cioè provare a sopprimere l’epidemia (cioè quello che stiamo cercando di fare noi combinando misure di distanziamento sociale, isolamento domestico e quarantena familiare, con chiusura delle scuole – linea verde), consentirebbe di non scassare tutto e di salvare decine di migliaia di vite, a patto però che queste misure vengano reintrodotte rapidamente se e quando il numero dei casi dovesse tornare ad aumentare. Ecco, prepariamoci a questo. La Cina ci farà da scuola, questa volta però non è il caso di addormentarci durante la lezione.
https://www.imperial.ac.uk/…/covid19-imperial-researchers-…/

“??????? ???????? ????? ??? ??? ? ??? ?’??????”. La Repubblica ci ha regalato un articolo in cui cerca di mettere sotto accusa Copan Group, un’eccellenza italiana leader mondiale nella produzione di tamponi (oggi usati anche per prelevare i campioni da analizzare per #Covid19). https://www.repubblica.it/…/coronavirus_tamponi_da_brescia…/
Come Associazione Nazionale Biotecnologi vogliamo sottolineare che realtà come Copan, che fanno della qualità e dell’innovazione il loro marchio distintivo, rendono orgoglioso il nostro Paese. Una testata giornalistica, prima di costruire teoremi come questo, dovrebbe avere il dovere morale e deontologico di verificare la correttezza dei dati che riporta. Nella fattispecie l’accusa di aver preferito vendere i suoi tamponi agli USA invece che all’Italia, che ne avrebbe invece disperato bisogno, è priva di qualunque fondamento. Copan infatti ha già venduto all’Italia 1 milione di tamponi (contro i 500.000 venduti agli USA) e di questi ne sono stati usati circa 200.000. Davanti a questi numeri, anche chi non ha una laurea scientifica, è in grado di capire che il problema NON è la disponibilità di tamponi per le analisi, ma piuttosto i laboratori autorizzati a farle.
Il titolo dell’articolo avrebbe dovuto pertanto essere piuttosto: “??’?????????? ???????? ????? ? ?????????? ?? ????? ?? ????? ? ??????? ?? ?????“.
https://www.repubblica.it/…/coronavirus_tamponi_comunicato…/

? “??????” ????? ???? ?????? ? ??? ????????? ??? ?????? Hanno cominciato a circolare interviste e dichiarazioni che vorrebbero imputare l’elevato numero di decessi, registrato nel nostro paese, ad una mutazione del virus. In molti casi, tali dichiarazioni sono state tra l’altro rilasciate da chi inizialmente predicava la sua innocuità, derubricandolo a una banale influenza. Vogliamo sottolineare che COSI’ COME ALLORA anche ORA tali affermazioni non trovano alcun riscontro nei dati disponibili. Come già detto, tali affermazioni risultano particolarmente gravi se rilasciate da ricercatori. Il loro compito è infatti quello di produrre prima i dati e poi eventualmente commentarli, non viceversa.

Vi ricordiamo che è importante scegliere le fonti informative corrette.

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