E’ tornata di nuovo in auge la teoria che vorrebbe che il #coronavirus sia stato creato in laboratorio e contenga pezzi del virus dell’AIDS (HIV). A sostenerlo anche un premio Nobel e a rilanciarlo perfino la RAI, quindi merita una risposta.

La risposta è NO.

La prima domanda che dobbiamo porci è: ci sono nuove pubblicazioni scientifiche (il riassunto delle puntate precedenti lo trovate qui: https://www.facebook.com/biotecnologi.italiani/posts/2990950470926602) che portino dati nuovi rispetto a quanto già sapevamo? NO.

Cosa sappiamo dunque? A fine gennaio è stato reso pubblico un lavoro (questo: https://www.biorxiv.org/…/10.1…/2020.01.30.927871v1.full.pdf) che sosteneva che ci fossero pezzi di HIV dentro il SARS-CoV-2 (questo è il lavoro citato in questi giorni). L’articolo è stato FATTO A PEZZI e RITIRATO (quel withdrawn sul testo vuol dire proprio ritirato) perché guardando questi presunti pezzi (sequenze) di HIV si è visto che erano frammenti così piccoli che in realtà non erano caratteristici di HIV, ma si trovavano un po’ dappertutto, dalle scimmie (Rhinopithecus roxellana) alla muffa di casa (Stachybotrys chartarum).

Se non ci credete e volete cimentarvi, in figura vi abbiamo dato tutte le istruzioni per “interrogare” i database con tutti i dati di sequenza oggi disponibili e vedere con i vostri occhi quanto fosse fuori strada quell’articolo.

Il lavoro di verifica (perché nella scienza non si prende nulla per oro colato) è stato pubblicato il 4 febbraio qui: https://www.tandfonline.com/…/full/10…/22221751.2020.1727299. Il titolo dice già tutto: L’HIV non ha contribuito al genoma del SARS-CoV-2.

Il 17 marzo è uscito inoltre un nuovo articolo, che abbiamo già citato (questo: https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9) che spiega chiaramente CHE e PERCHE’ il genoma del SARS-CoV-2 NON E’ ARTIFICIALE.

In conclusione, anche se una sciocchezza viene detta da un Premio Nobel questa resta una sciocchezza (specie se cita dati ritirati o confutati da pubblicazioni successive più complete). Nella scienza vincono sempre i dati. Possono essere incompleti, imperfetti, interpretabili, ma costituiscono il punto di partenza fondamentale di ogni discussione. Quindi, chiedete sempre le prove.

I dati sono formidabili per falsificare ipotesi farlocche come, in questo caso, la presenza di sequenze di HIV in SARS-CoV-2, anche se pronunciate da Premi Nobel o da scienziati che, nonostante i titoli o una storia gloriosa, vengono meno al rigore del metodo scientifico, che vorrebbe che le ipotesi prima di essere sparse ai 4 venti venissero verificate sperimentalmente.

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